IPNOSI CLINICA IN FISIOTERAPIA
L’ipnosi è uno stato di attenzione focalizzata in cui vi è una diminuzione della consapevolezza periferica e un aumento della capacità di risposta alle suggestioni.
Potrà sembrare strano ma rappresenta uno stato di coscienza assolutamente naturale di cui tutti facciamo esperienza più volte ogni giorno. Basti pensare a quando guidiamo l’automobile senza prestare particolare attenzione ai palazzi, incroci stradali o automobili che incontriamo lungo il nostro percorso, pur essendo consapevoli della loro presenza. Pensiamo, inoltre, a quando ci immergiamo nella lettura di un buon libro durante un viaggio in metropolitana mentre altre persone chiacchierano tra di loro o mentre la radio passa un annuncio. Pensiamo, infine, a quando siamo completamente rapiti dalla visione del nostro film preferito mentre nostra moglie / marito cerca invano di dirci qualcosa che in quel momento ci interessa poco.
Questa condizione, denominata “trance ipnotica”, se opportunamente indotta e guidata, permette di focalizzare l’attenzione dentro sé stessi, accedendo alla parte inconscia della propria mente (quella che governa comportamenti e automatismi di pensiero) e facilitando, tramite le suggestioni fornite dal terapista (pensieri, immagini, emozioni legate a momenti del passato, del presente o del futuro, immagini di fantasia), il cambiamento di alcuni comportamenti o convinzioni disfunzionali che possono limitare il raggiungimento del pieno benessere, la guarigione o la realizzazioni di obiettivi personali.
L’ipnosi clinica è un insieme di tecniche o, per meglio dire, un “ambiente terapeutico in cui utilizzare tecniche”, utilizzato da professionisti della salute con fini diversi in base alle specifiche competenze.
Uno psicoterapeuta, ad esempio, potrebbe utilizzarla nel contesto di un percorso di psicoterapia finalizzata al superamento di fobie e ansie patologiche legate al vissuto pregresso o nella cura dei disturbi da stress post traumatico. Un medico potrebbe usarla per gestire il dolore post-chirurgico o il dolore oncologico. Un fisioterapista potrebbe avvalersene per gestire la paura del movimento (kinesiofobia) che spesso accompagna chi ha avuto episodi pregressi di blocco acuto o per meglio gestire le condizioni di dolore cronico con cui spesso si trova a confrontarsi professionalmente.
Contrariamente a quanto potrebbe sembrare sulla scorta delle fuorvianti versioni “da palcoscenico” di cui tutti abbiamo fatto esperienza attraverso il cinema o la televisione, l’ipnosi non fa addormentare e non fa perdere in alcun modo il controllo di sé stessi. Al contrario, oltre a favorire un rilassamento profondo, permette di acquisire un maggiore controllo di sé tramite la somministrazione di feedback e il potenziamento di risorse di cui non si è consapevolmente in possesso.
La trance ipnotica è un processo reversibile, di durata variabile, generalmente compreso tra i 15 e i 60 minuti. L’efficacia e la durata del trattamento variano in base alla persona e alla capacità di raggiungere uno stato di trance terapeutica (aspetto allenabile che migliora con la ripetizione delle somministrazioni), oltre che all’esperienza del terapeuta e al metodo specifico utilizzato.
La persona in ipnosi vive alcuni cambiamenti spontanei nel modo usuale di percepire, pensare, comportarsi e sentire. Le alterazioni neuro-fisiologiche, ampiamente studiate a livello scientifico, non dipendono strettamente dalle parole o dalle azioni del terapeuta come si potrebbe pensare, ma da una riorganizzazione interna che solo la persona stessa può portare a termine in un ambiente a lei favorevole.
Al termine delle sessioni ipnotiche viene spesso insegnato come rientrare in autonomia in questa situazione di benessere, in modo da utilizzare l’auto-ipnosi ogni volta se ne avverta il bisogno, per affrontare situazioni stressanti calmandosi rapidamente, per dormire profondamente e recuperare le forze fisiche, per controllare il dolore fisico o anche per essere più concentrato, efficiente e performante.
La ricerca scientifica ha evidenziato come le persone in stato di ipnosi possano controllare il dolore, ridurre gli stati ansiosi in preparazione e durante la chirurgia, ridurre l’esigenza di somministrazione di anestesia farmacologica, ridurre sanguinamenti, infezioni, complicazioni post-operatorie, dolore e degenza ospedaliera.
Soffermandoci sul dolore, sono state prodotte evidenze di efficacia nella riduzione, nella modulazione e nella gestione di: dolore acuto, dolore cronico, dolore oncologico, dolore pediatrico, cefalee, emicranie, mal di schiena aspecifico, dolore post-operatorio.
È bene precisare che, per legge, solo i professionisti sanitari possono somministrare sedute ipnotiche.
È, altresì, raccomandabile rivolgersi a terapisti opportunamente formati.
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