Ernia discale

Per ernia discale si intende una fuoriuscita del nucleo polposo (porzione centrale gelatinosa) del disco intervertebrale, comunemente causa di dolore lombare, spesso irradiato a un arto inferiore.

Generalmente, nei casi sintomatici, i soggetti riportano la presenza di dolore bruciante o trafittivo e ne attribuiscono l’insorgenza a uno specifico movimento, solitamente di sollevamento di un oggetto, effettuato a busto chinato in avanti o mediante una torsione del tronco.

Nei casi sintomatici, la gestione di prima battuta prevede la somministrazione di approcci conservativi quali assunzione di farmaci FANS e Fisioterapia (terapia manuale e esercizio terapeutico). È inoltre importante cercare di rimanere fisicamente attivi, nei limiti del possibile.

In media, la maggior parte dei casi di ernia discale risolve tra le 8 e 12 settimane post lesione, talvolta anche senza un trattamento specifico.

In molti casi l’erniazione del disco non causa alcun dolore, tant’è che vengono spesso osservati dischi erniati nelle risonanze magnetiche di soggetti asintomatici.

L’imaging (risonanza magnetica) non è indicato in pazienti con segni e sintomi di sospetta ernia al disco stabili prima di 6 settimane di sintomi persistenti o in assenza di deficit neurologici quali perdita di forza o sensibilità o dolore rapidamente ingravescente.

Solo i pazienti refrattari ai trattamenti conservativi potrebbero aver bisogno di ulteriori indagini e trattamenti specialistici quali infiltrazioni epidurali di cortisonici o intradiscali di ozono nei casi di dolore stabile o interventi chirurgici nei casi instabili con dolore ingravescente e/o deficit neurologici gravi.

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