Dieta e dolore muscolo-scheletrico

Il dolore muscolo-scheletrico, seppur comunemente attribuibile a lesioni o alterazioni anatomo-funzionali a carico di tessuti muscolo-scheletrici quali articolazioni, muscoli, tendini o strutture connettivali, si associa spesso a uno stato pro-infiammatorio persistente o a uno stato di infiammazione cronica di basso grado che facilitano la percezione di dolore in virtù dei cambiamenti nella struttura neuronale e alla sensibilizzazione nervosa che producono, conducendo a un’alterata nocicezione (insieme di meccanismi di trasmissione di uno stimolo potenzialmente doloroso dalla periferia al sistema nervoso centrale).

Un fattore spesso trascurato nella gestione dei dolori muscolo-scheletrici cronici è quello legato all’alimentazione.

A tal proposito, la cosiddetta “dieta occidentale”, caratterizzata dal consumo in eccesso di carne processata, cibi zuccherati, farine raffinate e dalla scarsa assunzione di frutta e verdura, determina un’eccessiva produzione di mediatori pro-infiammatori (interleuchine, istamine, TNF-α; bradichinine, radicali liberi, eicosanoidi ecc.) che sensibilizzano i nocicettori periferici.

Gli squilibri nutrizionali tipicamente associati alla suddetta dieta implicano anche una minor assunzione di mediatori anti-infiammatori — nella fattispecie gli antiossidanti — tanto che, frequentemente, l’aumento dei livelli di infiammazione è legato proprio a una diminuzione delle difese anti-infiammatorie.

Per di più, è noto come uno scarso apporto di micronutrienti quali acidi grassi ricchi di omega-3, vitamine B1, B3, B6, B12, D, magnesio, zinco e β-carotene possa correlarsi al dolore neuropatico cronico e al dolore “infiammatorio”.

Da quanto esposto, è facilmente intuibile come le scelte dietetiche possano influire sia sullo sviluppo e mantenimento del dolore cronico, che sull’entità del dolore percepito.

Diventa pertanto fondamentale, nei soggetti affetti da dolore muscolo-scheletrico cronico, considerare anche il fattore dietetico, spesso sottovalutato, rivolgendosi a un Nutrizionista.

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