Cervicalgia

Col termine cervicalgia si intende un dolore o un disagio riferito all’area del collo, talvolta associato a irradiazione verso il braccio o cefalea.

Rappresenta una delle principali cause di disabilità a livello mondiale — circa il 30% della popolazione va incontro a un episodio ogni anno — e interessa maggiormente i soggetti di sesso femminile, con una maggiore incidenza intorno ai 50 anni di età.

Spesso si caratterizza per la presenza di dolorabilità nel mantenimento prolungato di posizioni fisse (come durante la guida o il lavoro al computer), di rigidità e spasmi muscolari e per la limitazione della mobilità cervicale.

Tra le cause meccaniche comunemente implicate nella genesi del dolore cervicale figurano il sovraccarico dei muscoli del collo legato a posizioni fisse protratte nel tempo, degenerazioni artrosiche a carico delle vertebre cervicali o dei dischi intervertebrali (frutto del normale processo di invecchiamento) o eventi traumatici come i colpi di frusta.

La maggior parte degli episodi tende a migliorare spontaneamente nel giro di 2 settimane e regredisce entro le 8-12 settimane. L’eventuale persistenza del dolore è spesso legata alla presenza di depressione, ansia, scarsa capacità di adattamento, somatizzazione, disturbi del sonno, fumo e stile di vita sedentario, scarsa soddisfazione lavorativa e disagio percepito in ambiente lavorativo.

Tra gli approcci terapeutici comunemente suggeriti in caso di cervicalgia figurano l’assunzione di analgesici per bocca e l’invito a rimanere attivi in fase iniziale e, in seguito, la somministrazione di terapia manuale (tra cui l’Osteopatia) e di programmi di esercizi terapeutici.

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