Cefalea

Le cefalee, o “mal di testa”, vengono solitamente distinte in primarie (emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo), secondarie (da traumi/disturbi vascolari a livello cranio-cerebrale o cervicale, sostanze tossiche, infezioni, disturbi metabolici, patologie oculari, dentarie, nasali o dei seni paranasali, ecc.) e nevralgie (craniche).

Vengono classificate come episodiche quando gli attacchi non superano i 15 giorni in un mese, croniche oltre i 15 giorni al mese per almeno 3 mesi.

Il mal di testa di tipo tensivo è la forma più diffusa di cefalea primaria benigna, interessa dal 10 al 60% della popolazione con una prevalenza nel sesso femminile.

È un dolore o disagio a livello della testa, del cuoio capelluto o del collo spesso associato a tensione muscolare in tali strutture. Generalmente si presenta bilateralmente con un’intensità da lieve a moderata e una sensazione riferita di compressione.

Il dolore può presentarsi in forma costante e durare da 30 minuti a 7 giorni. Può essere attivato o peggiorare con lo stress, l’affaticamento, il rumore o le luci abbaglianti.

L’emicrania si manifesta principalmente sotto forma di dolore acuto o pulsante che, solitamente, inizia nella parte anteriore o su un lato della testa. L’attacco può aumentare di intensità, estendersi alla regione frontale e coinvolgere anche la fronte e le tempie. Si presenta solitamente in forma pulsante e monolaterale, spesso associata a sensibilità all’aumento della luminosità e dei suoni. Il dolore può durare per giorni e limitare notevolmente la capacità di lavorare e svolgere le attività quotidiane di routine. Può manifestarsi con o senz’aura (sintomo che precede o si associa all’attacco emicranico, caratterizzato da improvvisi lampi di luce) e interessa circa il 10-12% della popolazione almeno una volta nella vita.

La cefalea a grappolo è caratterizzata da un dolore lancinante che colpisce un solo lato della testa, concentrandosi nella zona dell’occhio. È la forma più grave di mal di testa ma, fortunatamente, anche la più rara (colpisce una persona su 500-1000). Si può manifestare a qualsiasi età, ma tende a comparire dopo i 20 anni e a colpire soprattutto gli individui di sesso maschile. Le persone maggiormente a rischio sembrano essere i fumatori.

La cefalea cervicogenica è caratterizzata da un dolore riferito alla testa causato da una fonte dolorosa localizza a livello della colonna cervicale o dei tessuti molli del collo. Spesso si associa a un’alterazione posturale caratterizzata dalla protusione anteriore del capo, a rigidità muscolare e limitazione della mobilità cervicale.

Il tipico mal di testa cervicogenico è provocato dai movimenti del collo, dal mantenimento di posizioni scomode del capo o dalla pressione su punti sensibili del collo e si manifesta generalmente in forma monolaterale.

La nevralgia del trigemino, generalmente, provoca dolore debilitante su un lato del viso originante dalla mascella o dalla metà inferiore del viso. La sensazione è spesso descritta come:

dolore bruciante, dolore lancinante, scosse elettriche o mal di denti.

La cura delle cefalee è primariamente di natura farmacologica, con differenze legate al caso specifico, e necessita di una valutazione accurata da parte di uno specialista medico. Un valido aiuto, specialmente nelle cefalee tensive e nelle cefalee cervicogeniche, può essere dato anche dalla terapia manuale (Osteopatia inclusa), dall’utilizzo di tecniche di rilassamento basate sulla respirazione profonda e dalla modificazione degli stili di vita.

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